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Mese: Settembre 2021

Motosega – come si accende? Come tenerla in buone condizioni

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Motosega – cosa è? da dove nasce?

La motosega è un utensile che si utilizza per tagliare il legno ed è composta da un motore e una lama di taglio. Il principio tecnico della motosega nasce da lontano: i primi arnesi con questo principio di funzionamento, furono sviluppati nella prima metà dell’Ottocento e venivano usati dai chirurghi per il taglio delle ossa. Inizialmente, le motoseghe non erano come oggi le conosciamo: erano molto pesanti (servivano almeno 2 persone per maneggiarle) e riuscivano a fare solo tagli in verticale. Il grande salto tecnologico è stato permesso dall’adattamento del carburatore a membrana inizialmente sviluppato per i primi aeromobili.

Motosega – come è fatta?

Partiamo dal presupposto che esistono diversi tipi di motosega. Infatti si possono differenziare per tipo di motore, tipo e lunghezza della lama. In generale, però, ci sono delle caratteristiche che più o meno si possono trovare in tutte le motoseghe. Una motosega è formata innanzitutto da un motore (a scoppio, elettrico o a batteria); da un’impugnatura doppia (per poterla maneggiare in sicurezza); e da una barra guida con una catena, che insieme formano la lama di taglio.

Motosega – come funziona?

La motosega è quindi composta da tre elementi fondamentali: motore, organo di taglio (barra e catena) e impugnatura. Dal punto di vista tecnico, la motosega ha un funzionamento molto semplice. Un pignone (o ruota dentata) trasmette il movimento dal motore alla catena che scorre lungo la scanalatura della barra.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Motosega – come si montano barra e catena?

La cosa più importante è usare sempre e solo barre e catene indicate nel libretto d’uso della motosega. Meglio non montare mai qualcosa di diverso se non si vuole mettere a rischio la propria sicurezza. Di seguito le fasi di montaggio di barra e catena:

  1. Sbloccare il freno della catena
  2. Inserire la barra nel prigioniero
  3. Montare la catena tra il rocchetto e la scanalatura della barra, prestando attenzione al senso di rotazione della catena (basta prendere come riferimento il dente delle maglie taglienti)
  4. Inserire il carter copri catena nell’alloggiamento apposito
  5. Avvitare vite tendicatena e fissare i dadi del carter (senza serrarli)
  6. Regolare la catena attraverso la vite tendicatena.
  7. Serrare i dadi di fissaggio del carter copri-catena
  8. Regolare la catena della motosega alla giusta tensione

Motosega offerta ampia – Vari tipi

Come precedentemente detto, ci sono diversi tipi di motosega, che si distinguono per tipo di alimentazione o per tipo di utilizzo.
Per il momento proviamo a classificarle per il tipo di alimentazione, cioè per il tipo di motore che hanno in dotazione. In questo caso si possono suddividere le motoseghe in tre tipi: motoseghe a scoppio, elettroseghe, motoseghe a batteria.

Motoseghe a scoppio

Le motoseghe a scoppio sono motoseghe alimentate da motori termici, generalmente a 2 tempi, a miscela benzina-olio. Questo tipo di motosega ancora oggi è la più diffusa sul mercato in quanto, sempre in base al motore, garantisce potenza, efficienza ed autonomia. Le seghe a motore a scoppio possono avere cilindrate diverse, quindi diversi livelli di potenza, in base al lavoro specifico per cui sono state progettate. Chiaramente, più alta è la cilindrata più alto sarà il consumo di carburante.

La motosega a scoppio ha la necessità di manutenzioni continue per funzionare al meglio e durare nel tempo. Di fondamentale importanza è la pulizia del filtro dell’aria, che va pulito periodicamente e in maniera precisa, rispettando le indicazioni del libretto di manutenzione della motosega.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Motosega a scoppio – Come avviarla

Come si avvia una motosega? Di seguito tutti i passaggi:

  1. Inserire il freno catena
  2. Caricare di carburante il carburatore schiacciando il primer (o pompante).
  3. Impostare la leva dell’aria in posizione “Close”.
  4. Appoggiare la motosega a terra in posizione stabile (non avviare la motosega se la barra è incastrata in un taglio).
  5. Tenere saldamente l’impugnatura anteriore.
  6. Tirare la fune d’avviamento fino al primo scoppio.
  7. Riportare la leva dell’aria in posizione Open.
  8. Tirare un’altra volta la fune d’avviamento per avviare il motore.
  9. Aspettare che il motore si scaldi, mantenendolo al minimo.
  10. Sbloccare il freno catena

Effettuati questi passaggi la motosega è pronta all’uso: non resta che mettersi a lavoro.

 

Elettrosega

L’elettrosega, o motosega elettrica, è caratterizzata da un motore elettrico non autonomo, cioè bisogna attaccare la spina a un impianto elettrico. Naturalmente, in assenza di prese elettriche in prossimità del luogo di lavoro, tale attrezzo è del tutto inutilizzabile. Inoltre, le elettroseghe sono meno potenti delle motoseghe a scoppio: l’unico grande vantaggio che hanno è che sono poco rumorose e quindi risultano ideali per effettuare tagli nel giardino di casa senza infastidire il vicinato. La potenza di un’elettrosega può raggiungere anche 2000 Watt e la lama generalmente è di 30 o 40 centimetri.

Senza contare che le elettroseghe, rispetto alle seghe a motore, hanno bisogno di meno manutenzione. Le cose principali da controllore sono le spazzole del motore e la lubrificazione dell’asse motore. L’uso di questo strumento è quindi consigliato a chi deve effettuare tagli su alberi o rami di piccole dimensioni; sicuramente non sono adatte a un uso professionale.

Motosega a batteria

La motosega a batteria è estremamente meno potente della motosega a scoppio, ma offre anche molti vantaggi. Innanzi tutto è decisamente più leggera e maneggevole, è molto silenziosa e, paragonata a un’elettrosega, non è vincolata a nessun tipo di cavo e non deve essere alimentata dalla corrente, consentendo così libertà di movimento. Tra l’altro, grazie alle nuove batterie a ioni di litio le motoseghe a batteria di ultima generazione hanno un’autonomia durevole e consentono un utilizzo soddisfacente.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Motosega prezzi

Motoseghe prezzi variabili

Il prezzo delle motoseghe ovviamente è variabile. E varia in base al tipo di utilizzo per cui sono state progettate, in base alla marca e ai materiali con cui sono fatte. In generale, se si decide di comprare una motosega, il prezzo può variare dai 60 ai 1000 euro. Sul web si trovano anche offerte di motoseghe usate, magari anche a prezzi ridotti e apparentemente convenienti; però, c’è da tenere in considerazione che potrebbero non essere un affare, in quanto molto spesso ci si ritrova con motoseghe davvero usurate, con alle spalle molte ore di lavoro. Se si vuole spendere meno, basta dare un’occhiata alle nostre super offerte su motoseghe nuove e garantite.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column]

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Tagliasiepi Cos’è? Cosa valutare per sceglierlo? Scopriamolo

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Tosasiepi – Che cosa è?

Un tagliasiepi è un attrezzo per il giardinaggio che si impiega nelle attività di potatura delle piante.

Esistono tagliasiepi anche manuali, ma sono adatti solo a piccoli lavori. A differenza del decespugliatore il tagliasiepe non si utilizza a terra ma direttamente sulla pianta. I tagliasiepi a motore, che sia elettrico o a scoppio, riescono a tagliare i rametti delle piante grazie alla lama con doppia dentatura di cui sono dotati.

Tosasiepi a motore – perché acquistarlo

Ovviamente, un tagliasiepi a motore, rispetto a un utensile manuale, ha un costo nettamente maggiore, che potrebbe portare a chiedersi se non sia il caso di continuare a curare le proprie aiuole con la classica forbice da giardino. Bisogna però guardare oltre al prezzo di acquisto perché possedere un tagliasiepi a motore fornisce molti vantaggi. Vediamone alcuni:

  1. Si risparmia molto tempo
  2. Non serve più assumere un giardiniere
  3. Il lavoro risulta di maggiore qualità
  4. Si limita il contatto con piante tossiche come oleandro e bosso
  5. Si possono potare anche siepi alte grazie ai modelli con aste fisse o allungabili

Come per altri attrezzi da giardinaggio, il tosasiepi può avere motorizzazioni diverse (a scoppio, elettrico e a batteria).

Ogni tipo di motorizzazione ha delle caratteristiche differenti, vediamole del dettaglio.

Tagliasiepi a scoppio

I tagliasiepi a scoppio sono molto potenti e performanti e possono essere alimentati sia a benzina sia a miscela. Ovviamente i tosasiepi a scoppio sono più indicati per i professionisti che hanno la necessità di avere delle prestazioni certe e sostanziose, poiché sono attrezzi pesanti, rumorosi e inquinante. Per questo non sono adatti alla cura del giardino sotto casa, a meno che non sia molto esteso.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Tagliasiepi elettrici

I tagliasiepi elettrici sono i classici utensili accessibili a tutti, hanno un prezzo davvero competitivo e sono anche abbastanza maneggevoli, pur mantenendo una buona potenza di taglio. Hanno però un’inconveniente insormontabile: per farli funzionare serve una presa di corrente vicino. Oltre a questo, lavorare con utensili da taglio attaccati alla corrente è comunque un’operazione rischiosa e che richiede la massima attenzione; si potrebbe inavvertitamente tranciare il cavo o, comunque, lo stesso potrebbe spesso essere di intralcio. Questo tipo di tosasiepi può andare bene per giardini di piccole dimensioni, non certo per utilizzi professionali.

Tagliasiepi a batteria

I tagliasiepi a batteria sono anch’essi dotati di un motore elettrico, solo che invece di avere un cavo che li collega alla rete elettrica, sono dotati di batteria che li rende autonomi. Permettono quindi di lavorare senza costrizione, senza gas di scarico e senza tanto rumore. L’unico inconveniente di questo tipo di tagliasiepi è l’autonomia di lavoro. Infatti, la batteria si scarica e seppur esistano modelli che garantiscono fino a 100 minuti di taglio, molto spesso questo tempo può non essere sufficiente per terminare il lavoro da fare. Si può ovviare a questo problema semplicemente munendosi di altre batterie da cambiare al bisogno. In generale, la maneggevolezza di questi modelli è ottima anche se pesano un po’ più della versione con il cavo (bisogna aggiungere il peso della batteria).

Ecco dunque, in sintesi, l’elenco degli svantaggi e dei vantaggi delle tre versioni:

Tipologia tagliasiepi Vantaggi Svantaggi
A scoppio Maggiore potenza e autonomia
Da 0,4 a 1,4 CV, cioè 300/ 1500W
Peso elevato
Efficace Rumoroso e inquinante
Elettrico Leggerezza. Tra 400 e 700 W Intralcio del cavo elettrico
Non inquinante. Prezzi più bassi Alimentazione vicina
A batteria Praticità Durata di impiego limitato. Autonomia di circa 40 minuti se alimentato a 18V, tra i 50 e i 90 minuti se a 36V
Utilizzabile ovunque Sostituzione della batteria

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Tagliasiepi – cosa guardare nella scelta?

Come per ogni attrezzo, scegliere un tagliasiepe non è certo facile, bisogna operare delle attente valutazioni per non sbagliare. Di seguito ecco i criteri più importanti da tenere in conto.

  • Lunghezza della lama. Più lunga è la lama più dritto sarà il taglio. Ma sarà più pesante il tagliasiepi. Una lama corta renderà il tosasiepi più facile da maneggiare ma sarà necessario passare più volte su ogni punto per ottenere il risultato voluto.
  • Tipo di lama: ne esistono due tipi. Una lama mobile e una fissa oppure due lame mobili che si muovono l’una sull’altra.
  • Affilatura delle lame: mono o doppio taglio.
  • Distanza tra i denti. La distanza può andare dai 12 mm fino ai 36 mm. Più grande è la distanza maggiore è lo spessore che si può tagliare.
  • L’impugnatura
  • Nel caso di tagliasiepi telescopici o ad asta fissa, la lunghezza dell’asta.

In conclusione, il miglior tagliasiepi è quello che più si adatta alle proprie esigenze.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Decespugliatore – scegliere il modello giusto è fondamentale

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Decespugliatore: come sceglierlo?

Il decespugliatore è uno strumento utile a tagliare qualsiasi tipo di sterpaglia, con un’altissima precisione. Il decespugliatore è un attrezzo straordinario per chiunque si occupi di giardinaggio o cura del prato perché consente di spendere poche energie, visto che – grazie alla sua testina rotante – il decespugliatore farà tutto il lavoro. In ogni caso, trovarsi a scegliere l’attrezzo ideale per le proprie esigenze non è mai cosa banale; in questo articolo proveremo a darti una mano.

Decespugliatore – Elettrico o a scoppio?

La prima scelta da fare è se acquistare un decespugliatore elettrico o un decespugliatore a motore.

Ovviamente il tipo di alimentazione definisce le caratteristiche dell’attrezzo. Il motore è la parte fondamentale perché ne determina la potenza, l’autonomia, la durata; è opportuno quindi scoprire più nel dettaglio le caratteristiche dei due tipi di motorizzazioni tra cui scegliere.

Decespugliatori elettrici – A batteria
I decespugliatori a batteria sono i più basici a livello di prestazioni, sono i meno potenti anche se sono anche molto meno costosi. Conviene optare per un decespugliatore a batteria quando non si ha la necessità di avere una potenza molto elevata, cioè quando si deve curare un giardino dalla metratura ridotta, dove non ci sono tagli impegnativi da effettuare. Si può dire che questi decespugliatori a batteria sono maggiormente adatti alla cura del giardino di casa: qui risultano perfetti, anche grazie alla loro incredibile silenziosità. Ovviamente i decespugliatori elettrici non sono tutti uguali quindi è sempre meglio studiarne bene le caratteristiche prima di acquistarne uno. Gli svantaggi dei decespugliatori a batteria sono l’autonomia limitata dalla carica residua e la necessità di doverli poi ricaricare, con i relativi tempi di attesa.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Decespugliatori elettrici – Con cavo

Esistono anche decespugliatori elettrici con cavo di alimentazione: sono modelli poco utilizzati, in verità, in quanto hanno lo svantaggio di avere il cavo a ingombrare il campo di lavoro. Un altro grande problema di questi modelli è la mobilità limitata, dovuta alla lunghezza del cavo. Ovviamente il vantaggio dei decespugliatori elettrici con cavo di alimentazione e l’autonomia praticamente infinita.

Decespugliatori con motore a scoppio

Il più potente decespugliatore in assoluto è quello a scoppio: infatti è consigliato per usi un po’ più professionali. Questi decespugliatori sono alimentati da un motore termico solitamente a 2 tempi (ma anche a 4) che sviluppa la potenza necessaria per effettuare facilmente qualsiasi lavoro. Chiaramente, ci sono anche degli aspetti negativi da considerare per un decespugliatore a motore. I decespugliatori a scoppio molto spesso non sono agevoli da utilizzare per via del peso e della manutenzione necessaria, il consumo di carburante e anche per il prezzo elevato.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Potenza del decespugliatore

La potenza del decespugliatore è una delle caratteristiche principali da valutare, quando si deve scegliere quale decespugliatore comprare. La potenza è la qualità che rende capace un attrezzo di fare o non fare un determinato lavoro. Un decespugliatore molto potente, per esempio, sarà capace di sradicare senza sforzo anche erbacce molto resistenti e stoppose, mentre uno meno potente non lo potrà fare. I modelli di decespugliatore più potenti ovviamente sono quelli a scoppio, ma bisogna valutare bene la potenza di cui si ha bisogno, perché avere un attrezzo troppo potente per le proprie necessità è controproducente. Vediamo nel dettaglio le potenze raggiunte dai vari tipi di decespugliatore:

Motore a scoppio

La potenza di un decespugliatore a scoppio si misura o in kilowatt o in cavalli vapore. Generalmente la potenza di un motore a scoppio va da 1 kilowatt a 2,3 kilowatt. Ovviamente i più potenti sono attrezzi professionali, i meno potenti invece più adatti a un uso domestico.

Alimentazione a cavo

I decespugliatori elettrici con cavo, sono una via di mezzo tra i decespugliatori a scoppio e quelli a batteria, infatti si possono trovare diversi modelli davvero molto potenti. La potenza è indicata in Watt ed esistono modelli anche da 1000/1500 watt. Per un uso amatoriale però è consigliabile, e sufficiente, un modello da 500/600 watt.

Alimentazione a batteria

I decespugliatori a batteria, più che al taglio vero e proprio, per la loro limitata potenza sono indicati prevalentemente a regolare semplicemente l’erba nei bordi. La potenza è espressa in volt e oscilla trai 18 e i 36 volt.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Capacità di taglio del decespugliatore

Il sistema di taglio di un decespugliatore, insieme al motore, è un altro aspetto fondamentale. Esistono varie tipologie di sistema di taglio ma la più diffusa ed efficiente è quella a fili di nylon.

Ampiezza

Un aspetto fondamentale nel sistema di taglio a fili di nylon è l’ampiezza di taglio, cioè il diametro della rotazione. L’ampiezza di taglio va, nella maggior parte dei casi, da 20 a 40 centimetri. I modelli più professionali hanno un’ampiezza di taglio maggiore che permette di essere più veloci nel lavoro.

Velocità

Si tratta del numero di giri al minuto dei fili in nylon e può andare dai 5 mila ai 9 mila giri al minuto.

Spessore filo

Lo spessore del filo di nylon incide sulla velocità e la capacità, del decespugliatore, di tagliare i piccoli arbusti più duri e resistenti. Chiaro è che maggiormente è spesso il filo di nylon più velocemente il decespugliatore effettuerà il taglio. Lo spessore del filo va da 1,5 mm ai 3 mm.

Impugnatura

I decespugliatori posso essere dotati di impugnatura singola o avere una doppia impugnatura. I decespugliatori con impugnatura singola richiedono più attenzione per lavorare in sicurezza ma generalmente sono più facili da usare. I decespugliatori a doppia impugnatura invece vengono usati con un’imbragatura e sono ideali per effettuare lavori in pendenza.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Potatore a batteria – Potare non è mai stato così facile

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Potatore a batteria – In cosa mi può servire?

Un potatore a batteria, o seghetto a batteria, nella maggior parte dei casi non è altro che una piccola motosega a forma di seghetto. Come i classici seghetti a mano, i potatori a batteria sono particolarmente indicati per tagli di rami di piccole dimensioni (più o meno 10 centimetri di diametro); cioè tagli troppo grossi per usare una forbice, ma troppo piccoli per usare una motosega, almeno in modo performante.

Oggi, questi piccoli potatori a batteria stanno riscontrando un grande successo poiché, grazie ai tanti modelli in commercio, c’è un’ampia scelta in base all’utilizzo che se ne deve fare. Il potatore elettrico a batteria può essere utilizzato sia da professionisti, per usi intensivi, sia da amatori che hanno la necessità di potare i pochi alberi del giardino di casa: il segreto è scegliere il modello giusto.

Potatore a batteria – Tipi

Il potatore a batteria sostanzialmente si divide in:

  1. Potatori telescopici a batteria
  2. Mini motosega
  3. Forbici a batteria

Vediamo nel dettaglio le caratteristiche dei tre tipi di potatori elettrici a batteria.

Potatori telescopici a batteria

Il potatore telescopico a batteria è il classico attrezzo che nelle giornate di lavoro più intense ci viene in soccorso. Con questo particolare tipo di potatore a batteria, infatti, è possibile raggiungere i rami più alti delle piante, senza dover ricorrere a una scala, senza quindi ridursi a fare gli equilibristi pur di raggiungere i rami più difficili. Alcuni modelli di potatori elettrici a batteria, riescono a raggiungere fino a 6 metri di altezza, ovviamente considerando braccia più impugnatura.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Come sono costruiti i potatori telescopici?

Intanto sono composti da un’asta – la parte fondamentale – che può essere di diverse dimensioni. In cima all’asta è poi posizionata una piccola sega a motore e uno snodo che si può regolare in diverse posizioni così da poter tagliare anche i rami più nascosti e difficili. Ovviamente il diametro di taglio anche in questo caso non è molto elevato: questi prodotti infatti non sono certamente indicati per il taglio di tronchi.

Mini motosega

Potatore elettrico a batteria: con questo appellativo nel 90% dei casi si intende una mini motosega caratterizzata da un’impugnatura a mano singola e una barra molto corta, in genere 10 centimetri, con una forma che ricorda quella di un classico seghetto manuale. Del seghetto manuale questo tipo di sramatore a batteria, non ha solo la forma ma anche le funzioni: serve infatti per fare tagli attorno agli 8 centimetri di diametro.

Mini motosega – dotazioni

Molti modelli di questo tipo sono dotati di motore Brushless e vengono forniti di serie con 2 o 3 batterie e il carica batterie, al fine di fornire una discreta autonomia. Il tipo di batteria ovviamente può variare, così come può variare la lubrificazione della lama di taglio, in base al fatto che sia un potatore a batteria professionale o meno.

Forbici a batteria

Un parente del potatore elettrico a batteria, anche se possono essere definite così, sono le forbici elettriche da potatura. Questi particolari attrezzi hanno varie applicazioni sia nei vigneti che nella potatura di arbusti e piccoli alberi. Le forbici elettriche hanno una forma compatta e sono dotate di un grilletto che innesca il taglio. Internamente hanno un motorino che mette in movimento le due lame e molte volte sono dotate di taglio assistito. Molto spesso, le forbici elettriche da potatura sono dotate di varie potenze e varie velocità di taglio per massimizzare la durata della batteria. La loro capacità di taglio è quasi sempre limitata a 25-30 millimetri. Proprio per questo motivo le forbici elettriche da potatura, generalmente, sono acquistate dagli utenti in combinazione con un potatore a batteria per uno uso coordinato. Anche queste ultime possono essere equipaggiate con asta per effettuare tagli in altezza con la massima comodità.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Potatore a batteria – Come sceglierlo?

Scegliere il potatore a batteria, come per ogni attrezzo, non è sempre facile. Bisogna prima analizzare le proprie esigenze e poi analizzare le caratteristiche dei prodotti.

Quando si compra un potatore a batteria di cosa si deve tener conto?

Le batterie – Amperaggio e durata di carica

Essendo un attrezzo a batteria, il potatore a batteria è diverso dagli attrezzi con motore termico, a cui basta fare il pieno di carburante per funzionare. Nei potatori a batteria bisogna analizzare innanzi tutto, quante e quanto grandi sono le batterie fornite e, cosa non meno importante, il tempo necessario a recuperare la carica completa. Va da sé che se si fa del potatore un utilizzo intensivo, magari lontano da una presa della corrente, conviene avere più batterie e con amperaggio più alto possibile; mentre se si deve fare un uso saltuario nel giardino di casa anche una versione base con 2 batterie da 2,5 Ah andrà bene.

La lama – Lubrificata o no?

Il potatore a batteria, non è altro che una piccola motosega con una barra e una catena. Come nelle motoseghe, quindi, la catena è soggetta ad usura a causa dell’attrito con il legno. Quando si sceglie di acquistare un potatore a batteria bisogna tenere conto anche di questo. Molti modelli non hanno la lubrificazione automatica della catena e quindi doverla lubrificare con continuità diventa un po’ macchinoso, perché lo si deve fare manualmente. Ovviamente, se lo si deve utilizzare intensivamente, conviene prendere un potatore a batteria con lubrificazione automatica della catena, in modo da lavorare sereni e massimizzarne la durata.

Potatore a batteria – Conclusioni

In conclusione, possiamo affermare che un potatore elettrico a batteria è un utensile molto utile che aggiunge sicuramente qualità al nostro parco attrezzi, semplificando non poco la potatura degli arbusti, degli alberi da campo – uliveti, pescheti, mandorleti ma anche vigneti – o del giardino sotto casa. Considerando la spesa, che va dai 190 € per i modelli base ai 400 € per i modelli più professionali, possiamo dire che il costo è abbastanza contenuto, specie se si considerano i grandi benefici di cui si gode possedendone uno.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Spandiconcime – Cos’è, a cosa serve, perché averlo

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Spandiconcime cosa è ?

Uno spandiconcime è un attrezzo, un macchinario agricolo, che si utilizza per spargere i concimi sul terreno.

La nascita dello spandiconcime

Concimare le colture in agricoltura è una prassi nota già dal Neolitico, ma fino alla metà del secolo scorso venivano utilizzati concimi organici che erano insufficienti a coprire il fabbisogno dei sempre crescenti latifondi agricoli. Dalla metà del secolo scorso, invece, si sono fatti sempre più strada le concimature chimiche; rendendo così necessaria la creazione di nuovi appositi utensili di concimatura, chiamati appunto spandiconcime. La crescente evoluzione tecnologica, votata alla ricerca costante della massima performance per evitare costi inutili e sprechi, ha portato alla nascita di innumerevoli tipi di spandiconcime.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Vari tipi di spandiconcime

Sul mercato esistono e sono presenti vari tipi di spandiconcime: se ne possono trovare davvero di diversi tipi e ognuno ha delle peculiarità specifiche che lo rendono più o meno idoneo a un particolare tipo di lavoro che si deve effettuare nel proprio giardino o nel proprio campo. Tra i tanti tipi di spandiconcime in commercio possiamo individuare due categorie, o gruppi, principali. Questi: spandiconcime manuali e spandiconcime carrellati che si attaccano al trattore.

Spandiconcime manuali

Lo spandiconcime manuale ovviamente non è il classico spandiconcime agricolo, nel senso che non è adatto a spargere grandi quantità di concime su ettari di campo. Serve più che altro a chi debba prendersi cura del proprio giardino, oltre che ai giardinieri professionisti: si rivolge anche ai “professionisti del fai da te” che curano il proprio giardino, le proprie piante o il proprio orto, nel tempo libero. Chiaramente esistono diversi tipi di spandiconcime manuali che si possono però dividere sostanzialmente in tre categorie: carrello spargiconcime, carrello spargisemi rettangolare e spargiconcime a rotazione libera.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Carrello spargiconcime

Il carrello spandiconcime è semplicemente una carriola dotata di un vano con un contenitore, o tramoggia, di due ruote con battistrada, per muoversi facilmente sul terreno o sull’erba, e di due impugnature per esser spinto manualmente con semplicità e senza sforzo.
Il funzionamento del carrello spandiconcime è abbastanza elementare: la carriola ha dei fori – in genere tre – sulla tramoggia che permettono al concime di scivolare, grazie alla forza di gravità, verso il basso. Ma prima di finire per terra, il concime si deposita su un piattello rotante (che ruota grazie a degli ingranaggi che lo collegano alle ruote) che lo “lancia” in modo uniforme sul terreno, in modo da evitare un accumulo eccessivo di concime in una sola zona di terreno.

Ovviamente, ogni carrello spargiconcime manuale, essendo per l’appunto manuale, ha il piattello azionato dalle ruote. Per evitare che il concime fuoriesca dalla tramoggia quando si è fermi sono previsti degli accorgimenti. Su una delle impugnature in genere si trova una manovella capace di aprire e chiudere i tre fori e, sotto di essi, sono presenti dei parzializzatori che permettono di limitare e regolare la gittata dell’attrezzo.

Carrello spargisemi rettangolare

Il carrello spargisemi rettangolare, rispetto al carrello spandiconcime, è dotato di un cassone rettangolare molto basso ed è sprovvisto del piattello rotante che serve a spargere in modo uniforme il materiale. Va da sé, quindi, che tutto il prodotto in questo caso cade in un solo punto. Questa tipologia di spandiconcime è inizialmente nata soprattutto come attrezzo da semina, anche se viene ormai comunemente usata anche per la concimatura. Vengono definiti anche “spargitori a caduta” e sono utilizzati anche in concimatura perché garantiscono un’eccezionale precisione, ma sono indicati per lavori in aree di piccole dimensioni perché, non essendo lanciato, il prodotto cade solo nelle porzioni di terreno su cui si passa rendendo piuttosto lente le operazioni.

Spandiconcime a rotazione libera

La struttura dello spandiconcime a rotazione libera è praticamente identica a quella del carrello spandiconcime, l’unica differenza è che in questo caso c’è una sola ruota. In questo modo ovviamente la rotazione del piattello non è innescata dall’avanzamento della carriola, ma viene innescata manualmente dall’operatore, semplicemente facendo ruotare una leva, oppure azionando un motorino se si possiede un modello elettrico. In questo tipo di spandiconcime è altrettanto facile regolare la quantità di concime che viene lasciata cadere sul terreno, c’è la solita manovella sull’impugnatura, mentre la gittata va regolata manualmente andando a girare più o meno velocemente la manovella.

Spandiconcime carrellati

Ovviamente, per lavori di concimatura professionale – come la concimatura di un campo grande anche diversi ettari – lo spandiconcime manuale risulta essere davvero poco adatto. Esistono per questo tipo di lavori gli spandiconcime carrellatti che vengono attaccati sul retro del trattore in modo da rendere le operazioni più veloci, comode e sicure.

Esistono vari tipi di spandiconcime carrellati, ma principalmente si differiscono per il tipo di modo con cui fanno cadere il concime. I due tipi più diffusi, ed apprezzati, sono: spandiconcime centrifugo, spandiconcime oscillante.

Spandiconcime centrifugo

Lo spandiconcime centrifugo è un attrezzo utilizzato in agricoltura per spargere fertilizzante ridotto in granuli, in ampie superfici. Il movimento è innescato da trattori agricoli. Il concime ridotto in granuli, dal serbatoio cade in modo graduale e uniforme nella superfice in movimento e per effetto della forza centrifuga i granuli vengono lanciati a grande distanza. Molti spandiconcime per evitare che il prodotto venga scagliato contro il trattore hanno un angolo d’azione limitato a 240° grazie ad una apposita lamiera.

Spandiconcime centrifugo monodisco

Gli spandiconcime centrifughi monodisco sono spandiconcime che hanno un solo disco rotante al loro interno. Con questo particolare modello il concime una volta a contatto con il disco distributore e le relative alette, subisce una grande accelerazione che lo scaglia con una velocità di 8-12 m/s. La larghezza di lavoro di questi attrezzi è compresa, nella maggior parte dei casi, tra gli 8 e i 15 metri.

Spandiconcime centrifugo a doppio disco

Gli spandiconcime centrifugo a doppio disco ha al suo interno due dischi rotanti, che ruotano in direzioni opposte l’uno dall’altro. La larghezza di lavoro di questi spandiconcime risulta essere in genere compresa tra i 12 e i 20 metri. La regolazione della dose può essere o per gravità o per estrazione forzata.

Spandiconcime oscillante

Lo spandiconcime oscillante è costituito da: un telaio portante una tramoggia destinata a contenere il prodotto da distribuire; organi di distribuzione, di trasmissione e di regolazione. La parte anteriore della macchina è dotata di una struttura per il collegamento all’attacco a tre punti della trattrice; in quella trainata, è munita di timone e occhione di traino.
La tramoggia di carico in questo caso può essere di forma troncoconica o a prisma rovesciato ed è realizzata in lamiera metallica o in plastica.
Nella sua parte inferiore si trova l’apparato distributore, che consiste in: un agitatore, che sminuzza eventuali blocchi di concime, un dosatore e un distributore-spanditore. Il distributore è un tubo, forato lungo la sua superficie e all’estremità posteriore, ed è dotato di moto oscillante orizzontale, trasversale alla direzione di avanzamento.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Scegliere uno spandiconcime

Perché comprare uno spandiconcime ?

Scegliere un attrezzo agricolo non è mai una decisione di poco conto. Bisogna valutare tutte le variabili necessarie per non ritrovarsi poi con un macchinario inutile o inutilizzabile. Ecco alcuni fattori da tenere in considerazione quando si sceglie se acquistare o meno uno spandiconcime.

Il tempo

Avere uno spandiconcime, velocizzerà sicuramente le operazioni di concimatura, sia che si debba trattare una superfice piccola sia che si debba trattare una superfice vasta. Esistono infatti sia piccoli spandiconcime manuali, sia spandiconcime più grandi che possono essere attaccati a trattori o mezzi da giardino, in modo da svolgere il lavoro più velocemente e senza fatica.

La sicurezza

I concimi oggi difficilmente sono naturali al 100%, quasi sicuramente contengono sostanze chimiche aggressive, che permettono alla pianta di crescere più velocemente. Questo, se da un lato aiuta la pianta, dall’altro può essere un serio rischio per le persone, soprattutto per gli operatori agricoli. Con uno spandiconcime si può quasi annullare questo rischio, in quanto l’operatore non verrà mai a contatto con il concime.

Lavoro di qualità

Scegliere lo spandiconcime ideale per le proprie esigenze ci dà la possibilità di eseguire un lavoro di alta qualità, distribuendo uniformemente il concime sul terreno, evitando anche inutili sprechi e effetti contrari all’obiettivo prefissato. Che si raggiunge solo se si sceglie la soluzione, tra quelle elencate sopra, migliore per le proprie necessità.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column]

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Giuseppe GalotaGiuseppe Galota
06:45 11 Apr 24
Elisea FalcigliaElisea Falciglia
13:53 12 Nov 23
LEONARDO SCIMEMILEONARDO SCIMEMI
14:51 09 Oct 23
Bella azienda del settore agricolo. Disponibili e forniti
Matteo TavanoMatteo Tavano
16:14 27 Aug 23
Giovanni CampanellaGiovanni Campanella
15:17 06 Jun 23
Luca ScuderiLuca Scuderi
16:59 18 May 23
Molto accogliente ,massima educazione ,e molta disponibilità
Angelo DistefanoAngelo Distefano
13:08 24 Sep 22
Concessionaria storica a Ragusa del settore agricolo aggiungerei non solo.Personale esperto e preparato.Ottimo il rapporto qualità prezzo.
C GC G
21:27 09 Aug 21
Probabilmente professionalità, perché gestisce prodotti New Holland, però acolienza, per stranieri, forse una stella. Di se vendevano prodotti Jon Deer, prodotti di alta qualità forse ,cambierà un 3 stella diventerebbe 5stele.Pero ancora ché strada.....Fra, Fiat ed Audi di avresti potuto scegliere, cosa volete?...Cari miei amici, fiat500 ,non credo di sorpassi Audi A6,...ecc
Ottimo agriturismo, consigliato per una giornata immersi nella natura. Buon vino e cibi di qualità.
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